POST TECNICO, MA NON TROPPO.
COMPRENSIBILE A TUTTI E SOPRATTUTTO UTILE A MOLTI.

Dolori alla spalla

 

Premetto che dovrebbe essere dovere di qualsiasi allenatore o Personal Trainer, analizzare le problematiche fisiche di qualsiasi tipologia di atleta , dall’uomo/donna d’ufficio, allo sportivo, prima di iniziare qualsiasi tipo di percorso.

Detto questo , cito uno dei dolori che più frequentemente lamenta la gente: il dolore alla spalla.
Più frequentemente durante due specifici movimenti del braccio: il sollevamento e l’abbassamento.
Nel 90% dei casi , si tratta di sindrome da impingment o da conflitto subacromiale.
Il dolore è dovuto dal fatto che il tendine del muscolo sovraspinato subisce una compressione.

Quando certi gesti vengono ripetuti nel tempo, durante l’allenamento o nel corso dello svolgimento di alcune mansioni lavorative ripetitive, l’attrito prolungato tende a generare un’infiammazione. Nei casi più seri, i tendini della cuffia dei rotatori possono addirittura lesionarsi o rompersi.

Inizialmente il dolore viene avvertito nel movimento di abbassamento, o quando si alza il braccio oltre i 45° gradi, ma con il passare del tempo i sintomi vengono percepiti anche durante le ore del sonno o eseguendo normali movimenti della vita quotidiana.
Chi lamenta dolore alla regione anteriore e laterale della spalla, che si altera durante il movimento della stessa, richiede l’esecuzione di un semplice test: Il test di Neer.

 

TEST DI NEER

Ci si posiziona alle spalle del paziente e gli si solleva con una mano il braccio in maniera passiva, mentre l’altra mano mantiene la stabilità della scapola.
Si attiva quindi una flessione anteriore in lieve abduzione. Se presente il conflitto anteriore, il paziente sente dolore quando il braccio è posizionato tra i 65° e i 125° gradi circa.

Se questo test ci conferma quello che pensavamo , la prima cosa da fare (se l’infiammazione non è avanzata) è ripristinare l’equilibrio muscolare.
Il pirmo step sarà un sinergia tra fisioterapista e Personal Trainer.
Il primo lavorerà per ridurre il dolore e possibili contattare muscolari dovute a scompensi , il secondo dovrà preservare tono e forza muscolare.

Il secondo step del trattamento riabilitativo, prevederà un lavoro di recupero della muscolatura, inizialmente lavorando sulla coordinazione e proseguendo poi con movimenti più intensivi, soprattutto se la persona ha un buon background di allenamento.

Un trattamento riabilitativo eseguito in maniera corretta e tempestiva, potrà addirittura essere risolutivo per la patologia, evitando alla persona interessata il ricorso alla cura farmacologica o medica.

Quindi , non dobbiamo sottovalutare nessun dolore che ci viene riferito dai nostri atleti, ma dobbiamo analizzarlo e cercare la soluzione migliore per loro, che si affidano, ma sopratutto si fidano di noi!

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